Domenica 23 ottobre, Un filo di storia guida i visitatori alla Terramara di Montale per un incontro eccezionale con il creatore del Parco archeologico, Andrea Cardarelli, ora docente di Preistoria e Protostoria alla Sapienza Università di Roma. A fronte delle più recenti ricerche svelerà che a Montale c’era un’eccezionale attività di filatura, probabilmente indirizzata anche al commercio di filati.
Il centro terramaricolo di Montale, nonostante di dimensioni limitate rispetto ad altre terramare, è stato riconosciuto come uno dei principali centri di produzione di lana nell’età del Bronzo grazie ai risultati di una ricerca congiunta tra il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Göteborg e i ricercatori del Museo Nazionale Danese.
Lo studio condotto sul materiale archeologico e archeozoologico proveniente da Montale è stato reso possibile grazie al progetto internazionale “Bronze Age wool economy: production, trade, environment, husbandry and society” (Economia della lana dell’età del bronzo: produzione, commercio, ambiente, allevamento e società) , con la direzione di Serena Sabatini ed è stato recentemente pubblicato sul Journal of Archaeological Science: Reports, prestigiosa rivista scientifica internazionale di archeologia.
Lo studio delle produzioni tessili e in particolare della lana ha attirato un crescente interesse internazionale negli ultimi anni. La produzione a livello praticamente industriale di tessuti di lana di varia qualità è conosciuta per il Vicino Oriente già dal III millennio a.C.
La lana doveva essere una materia prima costosa e difficilmente reperibile: per poter organizzare una produzione della fibra economicamente sostenibile e redditizia si doveva avere la possibilità di gestire un numero altissimo di greggi. Gli studi condotti negli ultimi anni suggeriscono che durante il II millennio alcuni centri continentali, tra cui per esempio il sito di Montale nell’ambito della civiltà terramaricola, riescano a carpire l’importanza economica di questo materiale e grazie a condizioni sociali e ambientali particolarmente favorevoli siano in grado di specializzarsi nella produzione di lana, probabilmente esportando il prodotto grezzo o lavorato in tessuti in cambio di materie prime non reperibili localmente.
Le presentazioni dei nuovi dati sull'allevamento ovicaprino e sugli strumenti e le tecniche per filare saranno affiancate da dimostrazioni di filatura a cura delle esperte di Kleio – Percorsi di storia.
Per bambini e ragazzi, come di consueto un laboratorio tematico, per creare colorati braccialetti su piccoli telai (consigliato 6-13 anni).